Conseguo la laurea in psicologia nel 2007
Inizio a lavorare nell’ambito della depressione post partum e la genitorialità a rischio partecipando ad un progetto di screening e supporto alle donne in gravidanza svoltosi presso i consultori familiari, l'Ospedale Civico e G. Di Cristina e M. Ascoli e/o presso il P.O. "Ingrassia".
Nel 2014 conseguo la specializzazione in psicoterapia quinquennale ad indirizzo sistemico-relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia fondata da Maurizio Andolfi. Riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ( MIUR), con D.M. del 31/12/1993. Durante tale periodo svolgo percorsi di collaborazione presso diversi centri di salute mentale e consultori familiari del territorio palermitano.
Successivamente costituisco un associazione di promozione sociale insieme ad altre colleghe, presso la quale si attivano diversi servizi, tra i quali quello di supporto psicologico e psicoterapeutico.
Dall’anno scolastico 2021/2022 presto servizio in qualità di docente presso istituti secondari di secondo grado. Tale incarico mi consente di conoscere e seguire, in ambito scolastico ed educativo, la costruzione delle identità di tanti giovani adolescenti.
Dal 2014 ad oggi esercito la professione privatamente portando avanti percorsi terapeutici individuali, di coppia, familiari. L’orientamento sistemico-relazionale consente la creazione di uno spazio condiviso in cui il soggetto è attivo, non semplicemente reattivo, ovvero è in grado di rappresentarsi e dare senso ad una realtà interna ed esterna in base a costrutti, credenze, intenzioni. Si lavorerà dunque per dar voce a queste ultime istanze, per conoscerne le origini relazionali e familiari e comprendere insieme se vi sono altri significati e altre letture possibili.
Scardinare e scongelare vecchie modalità di funzionamento non per allontanarle del tutto o per disconoscerle ma affinché si possano trovare nuovi nessi, nuove vesti che consentano di dar voce anche ad altre parti di se ancora rimaste insascoltate o inespresse.
In terapia si porta il “sintomo” (ansia, attacco di panico, disturbo dell’umore etc……), la prima richiesta è di intervenire in maniera urgente e immediata su qualcosa che viene avvertito solo come un “impedimento” al proprio benessere psicofisico. Tutto ciò è vero ma è solo una parte della realtà. Il sintomo va anche ascoltato in quanto ci sta dicendo che abbiamo bisogno di fermarci, di ascoltarci, di allargare il campo per trovare nuove aperture, per costruire nuovi ponti tra ciò che siamo a livello individuale, familiare e relazionale e ciò che potremmo e vorremmo essere. Ci infonde il coraggio per iniziare a muoverci verso il cambiamento…..