Sono una psicoterapeuta di orientamento sistemico-relazionale, il mio approccio alla cura è di tipo multilivello.
Nessuna relazione di causalità lineare, per intenderci, di tipo causa-effetto, da sola, potrà mai dare adeguata cittadinanza ad un dolore profondo, a un disagio o a un momento di difficoltà.
L’intervento deve possedere, necessariamente, un raggio più ampio, deve tentare di accogliere differenti punti di osservazione e la terapia sistemica è questo ciò che fa: allarga, rovescia l’imbuto, non si concentra su un punto luce ma sullo spettro di fattori relazionali che hanno co-determinato il nostro modo di essere, di sentire, di stare nel mondo.
Da dove si parte?
L’incipit è il momento di CRISI che si trova a vivere il paziente
Il termine stesso (CRISI) ci insegna, già dall’etimologia, che in tale vissuto è insito sia l’aspetto relativo al problema che sentiamo di dover risolvere che l’opportunità, ovvero l’occasione di compiere un salto evolutivo, uno spazio per riflettere, valutare, scegliere.
La crisi va attraversata come una fase durante la quale dobbiamo iniziare ad affrancarci dall’idea che noi siamo IL PROBLEMA, la nostra identità è qualcosa di molto più variegato e composito, dunque è assolutamente indispensabile ripensarsi, reinventarsi ed attribuire il giusto significato a quanto sta capitando.
Durante un percorso di psicoterapia sistemico-relazionale i sintomi, come l'ansia, la depressione, le difficoltà relazionali o il comportamento problematico, non sono semplicemente lette come manifestazioni isolate di un malessere individuale, ma riflettono un'interazione complessa tra la persona e il sue relazioni di vita. Questo approccio permette di esplorare le cause profonde del sintomo, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche relazionale, e di lavorare sulle dinamiche di comunicazione e i modelli di interazione che possono contribuire al suo mantenimento.
Il genogramma è uno degli strumenti centrali utilizzati nella psicoterapia sistemico-relazionale. Si tratta di una rappresentazione grafica e visiva della struttura familiare e delle relazioni intergenerazionali, che permette al terapeuta e al paziente di esplorare la storia familiare, i legami, i conflitti, le alleanze e le dinamiche transgenerazionali.Il genogramma non si limita a tracciare una semplice mappa familiare, ma include anche informazioni rilevanti sulle relazioni, come:
• Tipologie di relazioni: alleanze, conflitti, distacchi, sostegno emotivo, ecc.
• Eventi significativi: malattie, separazioni, decessi, abusi, eventi traumatici, ecc.
• Pattern ricorrenti: comportamenti, valori, credenze o difficoltà che si ripetono nelle generazioni.
• Ruoli familiari: ad esempio, chi assume il ruolo di caregiver, chi è il "portatore di malessere" familiare, ecc.
Il genogramma, dunque, è uno degli strumenti che sostiene il cambiamento in quanto può essere utilizzato per aiutare il paziente a vedere in modo più chiaro i propri legami e a riflettere su come le dinamiche familiari passate influenzano la sua vita presente. Questo processo può facilitare la consapevolezza e il cambiamento, dando al paziente nuovi strumenti per affrontare le proprie difficoltà.
Il metodo dell'analisi delle lealtà familiari è un altro strumento fondamentale nella psicoterapia sistemico-relazionale, particolarmente utile per comprendere le dinamiche familiari e le forze invisibili che influenzano il comportamento e la libera costruzione e ri-costruzione dell'identità degli individui.
Un altro ambito di lavoro della terapia è il processo di differenziazione-individuazione.
Si tratta di un concetto fondamentale nel contesto della psicoterapia sistemico-relazionale, che riguarda la capacità di un individuo di sviluppare e mantenere una propria identità, distintiva, all'interno delle relazioni familiari e sociali, senza perdere il legame con il sistema di origine. Questo processo è spesso considerato essenziale per il benessere psicologico e per la crescita emotiva di una persona.
Nel lavoro terapeutico, la differenziazione si riferisce alla capacità dell’individuo di distinguere e separare i propri pensieri, emozioni e valori da quelli degli altri, specialmente da quelli significativi come i membri della famiglia. La individuazione, d'altro canto, è il processo attraverso cui una persona si sviluppa come individuo unico, autonomo, in grado di prendere decisioni indipendenti, pur mantenendo relazioni significative con gli altri.
Dunque la psicoterapia avrà una ricaduta diretta sul proprio senso di efficacia personale, sull' autodeterminazione, consentendo di diventare competenti nella gestione delle proprie dinamiche interiori. Consentirà di migliorare le proprie capacità introspettive e di affinare strumenti di regolazione emotiva necessari per affrontare le ulteriori fasi del proprio ciclo di vita.
Il mio percorso professionale in sintesi:
Conseguo la laurea in psicologia nel 2007
Inizio a lavorare nell’ambito della depressione post partum e la genitorialità a rischio partecipando ad un progetto di screening e supporto alle donne in gravidanza svoltosi presso i consultori familiari, l'Ospedale Civico e G. Di Cristina e M. Ascoli e/o presso il P.O. "Ingrassia".
Nel 2014 conseguo la specializzazione in psicoterapia quinquennale ad indirizzo sistemico-relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia fondata da Maurizio Andolfi. Riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica ( MIUR), con D.M. del 31/12/1993. Durante tale periodo svolgo percorsi di collaborazione presso diversi centri di salute mentale e consultori familiari del territorio palermitano.
Successivamente costituisco un associazione di promozione sociale insieme ad altre colleghe, presso la quale si attivano diversi servizi, tra i quali quello di supporto psicologico e psicoterapeutico.
Dall’anno scolastico 2021/2022 presto servizio in qualità di docente presso istituti secondari di secondo grado. Tale incarico mi consente di conoscere e seguire, in ambito scolastico ed educativo, la costruzione delle identità di tanti giovani adolescenti.
Dal 2014 ad oggi esercito la professione privatamente portando avanti percorsi terapeutici individuali, di coppia, familiari. L’orientamento sistemico-relazionale consente la creazione di uno spazio condiviso in cui il soggetto è attivo, non semplicemente reattivo, ovvero è in grado di rappresentarsi e dare senso ad una realtà interna ed esterna in base a costrutti, credenze, intenzioni. Si lavorerà dunque per dar voce a queste ultime istanze, per conoscerne le origini relazionali e familiari e comprendere insieme se vi sono altri significati e altre letture possibili.
Scardinare e scongelare vecchie modalità di funzionamento non per allontanarle del tutto o per disconoscerle ma affinché si possano trovare nuovi nessi, nuove vesti che consentano di dar voce anche ad altre parti di se ancora rimaste insascoltate o inespresse.
In terapia si porta il “sintomo” (ansia, attacco di panico, disturbo dell’umore etc……), la prima richiesta è di intervenire in maniera urgente e immediata su qualcosa che viene avvertito solo come un “impedimento” al proprio benessere psicofisico. Tutto ciò è vero ma è solo una parte della realtà. Il sintomo va anche ascoltato in quanto ci sta dicendo che abbiamo bisogno di fermarci, di ascoltarci, di allargare il campo per trovare nuove aperture, per costruire nuovi ponti tra ciò che siamo a livello individuale, familiare e relazionale e ciò che potremmo e vorremmo essere. Ci infonde il coraggio per iniziare a muoverci verso il cambiamento…..